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 Post subject: Onu: "Entro il 2050 saremo 9 miliardi"
PostPosted: 12/03/2009, 17:43 
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Joined: 14/02/2009, 11:44
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Aggiornate le stime delle Nazioni Unite sulla crescita della popolazione mondiale
La maggiore concentrazione nei Paesi del Terzo Mondo, minacciati da fame e guerre

Onu: "Entro il 2050 saremo 9 miliardi
quasi 8 nei Paesi in via di sviluppo"

Imponente il flusso delle migrazioni diretto in Occidente: 2,4 milioni l'anno
L'Italia destinata a decrescere nonostante l'apporto degli immigrati
di ROSARIA AMATO

Onu: "Entro il 2050 saremo 9 miliardi quasi 8 nei Paesi in via di sviluppo"
ROMA - Un anno fa l'economista britannico Paul Collier pubblicò una sorta di libro-appello, "The last billion", sostenendo che l'Occidente avrebbe dovuto fare un ultimo, grande sforzo per aiutare l'ultimo miliardo di persone ancora in condizioni di vita veramente drammatiche. Ma questo miliardo di poverissimi, ammesso che solo di un miliardo si tratti, è destinato a triplicarsi rapidamente: infatti la popolazione dei Paesi in via di sviluppo, secondo le ultime stime Onu, passerà dagli attuali 5,6 miliardi a 7,9 miliardi entro il 2050. Sarà pertanto il Terzo Mondo, secondo le Nazioni Unite, ad assorbire in misura preponderante la crescita della popolazione mondiale, destinata a passare dagli attuali 6,8 miliardi a 7 miliardi nel 2012 e a 9 nel 2050.

Infatti nei Paesi industrializzati le cifre cambieranno poco: si passerà dagli attuali 1,23 miliardi a 1,28. Il merito dell'incremento, però, è da attribuire solo alle migrazioni: infatti ogni anno arriveranno in Occidente 2,4 milioni di immigrati. Senza di loro, la popolazione dei Paesi occidentali si ridurrebbe a 1,15 miliardi entro il 2050.

I flussi. Il flusso migratorio non si distribuirà in modo uniforme. Secondo la classifica redatta dagli esperti dell'Onu al primo posto ci sono gli Stati Uniti, che dal 2010 al 2050 accoglieranno l'arrivo di 1,1 milioni di immigrati; seguono il Canada con 214.000, la Gran Bretagna con 174.000 e la Spagna con 170.000. L'Italia si piazza al quinto posto con 159.000 nuovi ingressi nel quarantennio considerato. E poi ci sono Germania, Australia e Francia con 100.000 nuovi immigrati a testa. I Paesi dai quali arriveranno invece gli immigrati sono il Messico (334.000 l'anno), la Cina (309.000), l'India (253.000), le Filippine (175.000) e il Pakistan (161.000).

L'Italia. Per quanto riguarda l'Italia, la popolazione, nonostante l'imponente flusso migratorio, comincerà a diminuire dopo il 2015. I residenti saliranno a 60 milioni nel 2010 e a 60,6 milioni nel 2015, per poi diminuire negli anni successivi, fino a toccare i 58 milioni nel 2050.

I rischi. Quali saranno le conseguenze di un così enorme aumento della popolazione, concentrato soprattutto nei Paesi in via di sviluppo? Drammatiche, se non s'interviene con politiche mirate, ha spiegato in una conferenza stampa tenuta a New York l'analista del'Onu Hania Zlotnick. Bisognerà provvedere subito alla scolarizzazione di 1,7 miliardi di bambini e assicurare un lavoro che procuri un reddito adeguato a un miliardo di giovani.

Problema che molto probabilmente Cina e India, Paesi che hanno intrapreso con successo la via dello sviluppo, saranno in grado di fare. Ma, per due grandi Paesi che, nonostante la crisi economica mondiale, sono sempre di più in grado di far fronte alle sfide poste dall'aumento della popolazione, ci sono 49 Paesi in via di sviluppo, ha ricordato Zlotnick, sui quali incombe il fardello più pesante. Infatti la metà della loro popolazione ha meno di 25 anni. Inoltre, molti di questi Paesi sono vittime di conflitti sanguinosi.

E poi ci sono le piaghe come l'Aids, che decimano la popolazione, colpendo soprattutto le giovani donne: "Sono molto più vulnerabili degli uomini rispetto all'Aids", ha affermato Zlotnick. Secondo l'analista è importante tuttavia che si affermino la programmazione delle nascite e la contraccezione, altrimenti il rischio è che, nonostante la fame, le guerre e le malattie la popolazione, considerato che l'aspettativa di vita potrebbe arrivare intorno ai 100 anni, raggiunga in pochi decenni addirittura i 10 miliardi.

(12 marzo 2009)
http://www.repubblica.it

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Il mondo è così grande che mi sento una formica.


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